1 gennaio 1926. "L’assedio" di Gangi e il Prefetto “di ferro” Cesare Mori Nuovi documenti sul dopo assedio, fra cittadinanze onorarie, voti di plauso e lettere autografe, nel 90° anniversario degli eventi
di Salvatore Farinella©, testo inedito, 1 gennaio 2016
(questo testo è stato composto fra la metà di dicembre 2015 e il 1° gennaio 2016 per fare memoria degli eventi, da storico, nel 90° anniversario dell'assedio: esso tuttavia è stato postato qualche giorno dopo per rispetto di un convegno sul medesimo argomento che si svolgeva il 3 gennaio successivo)
- Delibera del Consiglio Comunale n. 10 del 13 febbraio 1926: Conferimento della cittadinanza onoraria al Gran(de) Ufficiale Comm(endatore) Cesare Mori Prefetto di Palermo [18]
«Il Presidente […] così esordisce: Signori Consiglieri, nel proporvi il conferimento della Cittadinanza onoraria a Cesare Mori ho creduto di interpretare il sentimento unanime della nostra popolazione, la quale ha voluto così rendere omaggio al funzionario ed attestare tutta la gratitudine, tutta la riconoscenza all’Uomo che, seguendo le direttive del Governo Nazionale, ha saputo in breve volger di tempo, con ammirevole energia, distruggere il regime della maffia e della delinquenza che infestavano le nostre belle contrade ed il territorio nostro in ispecie, ad onta e disdoro della Sicilia Nostra, compiendo un’opera meravigliosa di risanamento, di epurazione che resterà scolpita negli annali della storia Siciliana.
Io credo che ciascuno di noi, votando la cittadinanza onoraria a Cesare Mori, adempia ad un doppio divere: uno di cittadino verso il proprio paese, l’altro di Siciliano verso la propria Regione.
Formulo intanto l’augurio sincero che emana dal profondo del cuore che il triste passato delle sopraffazioni, delle violenze, delle camorre sia cessato e cessato per sempre, e che subentri nelle nostre ubertose campagne una era di tranquillità, di pace, di concordia, di profiquo [sic] lavoro, di progresso […] Formulo altresì l’augurio che la giustizia punitiva colpisca inesorabilmente i rei e nel contempo assolva e mandi liberi quelle vittime innoccenti, che per fatalità di circostanze sono state travolte dalla marea delle misure eccezionale di P(ubblica) S(icurezza).
Il Consiglio accoglie entusiasticamente la proposta del Sindaco e scattando in piedi saluta con una scrosciante salve di applausi la chiusa del discorso del Sindaco e (…) volte viene gridato ‘Viva Mori’; dopo ciò per acclamazione delibera conferire la cittadinanza onoraria al Grande Ufficiale Commendatore Cesare Mori Prefetto di Palermo, per essersi egli reso benemerito verso questa Cittadinanza, per avere in brevissimo tempo saputo e voluto liberare dalla mala pianta della delinquenza queste nostre contrade; facendo augurio che l’opera della P(ubblica) S(icurezza) così meravigliosamente spiegata perduri e continui sino al completo risanamento morale della nostra terra e della Sicilia tutta».
- Telegramma del Prefetto Cesare Mori in ringraziamento della cittadinanza onoraria 11 febbraio 1926 [19]
«Gratissimo per quanto di cortesia, di affetto e di onore è pella mia proclamazione a Cittadino Onorario di cotesta terra generosa porgo alla S(ignoria) V(ostra) che nobilmente la rappresenta ed ai signori componenti Consiglio comunale miei sentiti ringraziamenti ed invio a Gangi ora e per sempre redenta mio affettuoso augurale saluto. Prefetto Mori».
- Telegramma del Sindaco di Gangi barone Giuseppe Sgadari al Prefetto Cesare Mori in ringraziamento della sua azione senza data [20]
«Eccellenza Mori. Palermo
Risplenda opera vostra in Sicilia come il suo sole – giungano al cielo le nostre benedizioni ed i voti acciò vostra preziosa esistenza sia per lungo tempo ancora conservata servizio Italia. Questo l’augurio di Gangi che da Voi trasse novella vita. Sindaco Barone Sgadari».
- Ringraziamenti di Benito Mussolini, per il tramite del Prefetto Cesare Mori, al Sindaco di Gangi 25 marzo 1926 [21] (vedi immagine a lato)
- Proposta del Segretario Politico della Sezione di Gangi del Partito Nazionale Fascista per il conferimento di una medaglia d’oro e di una pergamena al Commissario di Pubblica Sicurezza Francesco Spanò 30 marzo 1926 [22] (vedi immagine a lato)
- Risposta del Sindaco Barone Giuseppe Sgadari al Segretario Politico della Sezione di Gangi del Partito Nazionale Fascista per il conferimento di una medaglia d’oro e di una pergamena al Commissario di Pubblica Sicurezza Francesco Spanò 8 aprile 1926 [23] (vedi immagine a lato)
- Notifica del Prefetto Cesare Mori al Sindaco di Gangi del radiotelegramma inviato dal generale Clerici dalla nave Cavour per la visita del Principe di Piemonte 23 giugno 1926 [24] (vedi immagine a lato).
L’inedita e originale documentazione proposta vuole contribuire, senza alcuna vena nostalgica, alla ricostruzione di parte degli eventi che nei primi giorni del 1926 cambiarono il volto di Gangi e delle Madonie e che sono passati alla storia come “l’assedio di Gangi” del Prefetto “di ferro” Cesare Mori. I documenti pubblicati indicano che se la popolazione di Gangi forse non fu festante per "l'assedio" avendone patito le conseguenze, non così fu per i maggiorenti e gli amministratori che, attraverso encomi e cittadinanze onorarie, mostrarono per necessità il volto servile all'azione del Prefetto. Per le altre riflessioni e considerazioni sui documenti pubblicati e sugli eventi di quei giorni rimando ad altra più appropriata sede.
Note
18 ASCG, Fondo delibere del Consiglio Comunale, vol. 23, 1925-1930, p.s.n..
19 Ivi, carta sciolta. La data dell’11 febbraio, anticipata di due giorni rispetto alla data della delibera di conferimento della cittadinanza onoraria al Prefetto, indica che l’intenzione del Sindaco e del Consiglio Comunale venne comunicata a Mori preventivamente.
20 Ivi, carta sciolta.
21 Ivi, carta sciolta.
22 Ivi, carta sciolta.
23 Ivi, carta sciolta.
24 Ivi, carta sciolta.