I Cavalieri di Malta a Gangi

di Salvatore Farinella©, tratto dal testo pubblicato in L’Eco delle Madonie, 1/7 giugno 2001

Chiesa di San Giovanni Battista (foto S. Farinella©)
Chiesa di San Giovanni Battista (foto S. Farinella©)

I Cavalieri di Malta si stanziarono anche sulle Madonie e uno dei centri madoniti in cui i Gerosolimitani costituirono una forte presenza fu Gangi. Qui l'Ordine dei Cavalieri di Malta ebbe una Commenda (aggregata a quella di Piazza Armerina) e ad essa era annessa quella della vicina Nicosia: godeva di alcuni beni fra i quali il feudo della Magione, a circa sei stadi dall'abitato (1), e possedeva uno o due mulini ad acqua nella vicina fiumara. E' probabile che vi fosse anche una comunità insediata nella parte orientale dell'abitato, come è attestato ancora oggi dai toponimi di via Porta di Malta e di via Maltesi: già nella seconda metà del Cinquecento infatti il quartiere della Porta di Malta risulta abbastanza consolidato e ben definito fra quelli di San Cataldo, a monte, e quello di Santa Maria di Gesù a valle.

Non siamo a conoscenza di quando sia stata istituita a Gangi la Commenda dei Cavalieri di Malta: contrariamente a quanto sostenuto da qualcuno, secondo cui i Cavalieri siano qui giunti al seguito di Carlo V nel 1535 e che, grazie ai loro servigi, siano stati investiti di metà dell'abitato (oltre che del feudo della Magione) (2), rileviamo invece che la Commenda di San Giovanni Gerosolimitano esisteva a Gangi fin dalla fine del Trecento. Da un atto di donazione del 1389 abbiamo infatti notizia di un casaleno di Sancti Joannis Hierosolimitani esistente nella q(ontra)ta Sancte Marie (3).

Lo stesso Giovanni Luca Barberi, autore nei primi anni del Cinquecento del Beneficia Ecclesiastica, ci informa della presenza a Gangi della Preceptoria o Commenda di San Giovanni Gerosolimitano dell'Ordine militare del Grande Ospedale di Rodi, a cui erano annessi la chiesa di San Giovanni e il piccolo ospizio esistenti nella vicina cittadina di Nicosia: nel 1438 ne era Precettore frate Giorgio Lombardo, nominato direttamente dall'allora Viceré.

Benché non si abbia cognizione delle circostanze che portarono all'istituzione della commenda dell'Ordine a Gangi, tuttavia una serie di documenti del XVI secolo confermano la sua esistenza e il fatto che fosse retta da un cappellano conventuale, che nel 1576 rispondeva al nome di frate Giovanni de Salvo (4).

Dalle fonti d'archivio sappiamo che nel 1580, oltre al feudo della Magione, a una vigna nel feudo Terrati e a due case, la commenda dell'Ordine Gerosolimitano possedeva a Gangi un ospedale (del quale oggi non rimane più traccia) e una chiesa sotto il titolo di San Giovanni Battista, quest'ultima ubicata nel quartiere di San Paolo (5).

Rimane però da comprendere come mai la chiesa propria della Commenda si trovasse nella parte opposta del borgo (lato occidentale dell'abitato), se la comunità che faceva capo all'Ordine e dalla quale una delle porte cittadine aveva assunto il toponimo (Porta di Malta) era invece insediata nella zona orientale del paese.

Nonostante l'interrogativo oggi non trovi sufficienti risposte, è tuttavia accertato che la chiesa dell'Ordine di San Giovanni Gerosolimitano (ossia dei Cavalieri di Malta) della Commenda di Gangi debba essere identificata con quella di San Giovani Battista, oggi perpetuata nella piccola chiesetta annessa al palazzo Mòcciaro: della sua veste originaria rimane ben poco, essendo stata pesantemente rimaneggiata nella seconda metà dell'Ottocento quando divenne cappella privata della ricca famiglia feudataria.

Note

 

1 G.F. Bongiorno, Lettera a Vito Amico, manoscritto 1761, Archivio Padri Cappuccini di Gangi.

2 S. Nasello, Engio e Gangi, Palermo 1982. Del tutto irrilevante, dal punto di vista storiografico, è la supposizione riportata dal Nasello circa l’arrivo dei Cavalieri di Malta a Gangi nel 1535, almeno fino a quando i documenti d'archivio non ne rivelano la fondatezza.

3 Biblioteca Centrale della Regione Sicilia, Libro dei privilegi del Monastero di Santa Maria di Gangi Vecchio, compilato nell'anno 1605, atto di donazione del 13 dicembre XIII Indizione 1389 transuntato agli atti del notaio Riccardo de Pignataro il 3 giugno IV Indizione 1396, c. 293-295.

4 Archivio Storico del Comune di Gangi, Fondo notai defunti, notaio Egidio di Salvo, documento del 28 maggio 1576, spezzone, c. 292.

5 Ivi, notaio Egidio di Salvo, atto del 29 dicembre IX Indizione 1580, vol. I F 2, c. 344/v-346/v.