Lavori ... in corso

Questa sezione del sito raccoglie le informazioni sugli studi e le ricerche storiche intraprese da diversi anni e tuttora in corso su argomenti che riguardano la storia di Gangi, delle Madonie e di Nicosia: il lavoro di ricerca presso gli archivi è costante e diversi studi sono quasi al termine mentre altri, grazie all'apporto di nuovi documenti, sono in fase di revisione. L'elenco non comprende diversi altri studi svolti nel corso di tre decenni di ricerche storiche, ancora in fase di avvio

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GANGI prima di GANGI

Il territorio dalla preistoria all'età medievale

 

Questo lavoro parla di com’era Gangi prima di Gangi, com'era cioè il nostro territorio prima che sorgesse il borgo attuale sul monte Marone. Lo studio propone una lettura storico-archeologica del territorio con l’intento di tracciare un quadro più chiaro delle vicende che hanno visto la presenza di insediamenti nelle nostre campagne prima ancora che nascesse il borgo di Gangi

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GANGI. LA STORIA

Dalla fondazione normanna al Novecento

Storia del borgo e del suo territorio

 

 

Il lavoro di composizione della storia di Gangi - basato da un lato e in massima parte sui documenti d’archivio (editi e soprattutto inediti) e su testimonianze archeologiche e dall’altro lato su ipotesi ricostruttive fondate su indizi e tracce notevoli - dura da diversi anni, nei quali ricerca e stesure diverse del testo si sono continuamente intrecciate e succedute: nuovi apporti documentali via via emergenti mi hanno costretto infatti a riscrivere più volte il testo fino a raggiungere quello che alla fine, e alla luce delle odierne conoscenze documentali, può essere considerata la stesura più soddisfacente.

Lo studio sviluppa un percorso di circa mille anni di storia del nostro borgo, ritagliato all’interno della più generale storia del Mediterraneo, della Sicilia e delle Madonie. Con l’ausilio della documentazione reperita e con la proposta di ragionamenti critici il volume descrive i diversi aspetti dell’esistenza del borgo, dall’appartenenza feudale allo sviluppo sociale ed economico-produttivo, dalla partecipazione agli eventi bellici alla difesa militare, dallo sviluppo urbano e dall’andamento demografico nel corso dei secoli alla struttura ecclesiastica e religiosa, dallo svolgersi della vita quotidiana ai numerosi aspetti artistici e culturali

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Rahal Johannis. Dal casale medievale al castello del marchesato

Evoluzione storica del sito di Regiovanni in territorio di Gangi

XII-XIX secolo

 

La ricerca affronta in maniera organica la storia dell'antico castello rupestre e del casale di origine araba, divenuto possedimento ventimigliano e in seguito marchesato dei Graffeo e dei Valguarnera per fare ritorno ancora nelle mani dei Ventimiglia. Lo studio, che costituisce l'approfondimento di un precedente scritto su Regiovanni già pubblicato nel 2007 in S. Farinella. Castelli e dimonre dei Ventimiglia, ricostruisce la storia e le vicende dell'antica struttura sulla base di nuovi documenti editi e inediti e su indagini effettuate sul territorio

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Gangi forma urbis

Storia dello sviluppo urbano

XII-XX secolo

 

Anni di ricerca d'archivio hanno consentito di raccogliere una quantità straordinaria di dati storici sugli antichi quartieri di Gangi (in origine chiamati qontrata): dai Riveli delle anime e dei beni del Regno di Sicilia agli atti notarili, dall'archivio parrocchiale ad altre fonti, i documenti recuperati permettono di ricostruire la forma urbis, la forma urbana del borgo di Gangi e di seguire il suo sviluppo attraverso i secoli: dall'estensione e consistenza dei quartieri alla ricostruzione dei circuiti delle mura di cinta alla localizzazione delle almeno quattro porte cittadine, lo studio proponela fisionomia del borgo nelle varie epoche

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I Principi di Gangi 1625-1900

I Graffeo, i Valguarnera, gli Alliata, i Mantegna

 

La serie dei Principi di Gangi ha inizio con la famiglia Graffeo. Tuttavia il principato non ebbe inizio con il primo esponente della famiglia che nel 1625 acquistò la terra e il castello di Gangi: errarono infatti gli araldisti e gli storici nell’indicare in Francesco Graffeo seniore, acquistatore di quei beni feudali, il primo principe di Gangi. Attraverso numerosi documenti inediti rintracciati presso gli archivi storici è possibileri costruire la storia del Principato di Gangi con le inevitabili sorprese che la documentazione riserva: ancora una volta infatti le carte d'archivio rimettono in discussione la "storia" scritta nel passato da storiografi siciliani e appassionati locali, consentendo di ridisegnare il passato del nostro borgo con più aderenza ai fatti storici accertati

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I notai di Gangi e l'Archivium Notariorum Defunctorum.

Il Fondo notarile dell'Archivio Storico di Gangi.

Corpus documentale e inventario

 XVI- XVIII secolo

 

Lo studio è la sintesi di un lavoro di riordino dell'Archivio Storico del OCmune di Gangi, avviato dopo che nel 1996 (come Assessore ai Beni Culturali) ho avviato l'istituzione dell'Archivio stesso. Il corpus documentale archivistico di cui oggi disponiamo è quegli degli atti dei notai di Gangi dalla seconda metà del XVI alla prima metà del XVIII secolo del quale un tentativo di inventariazione venne eseguito nel 1970 da Rosa Nasello, giovane laureanda della facoltà di Magistero di Palermo seguita dal celebre Illuminato Peri: a questo seguì la piccola pubblicazione di Santo Nasello dal titolo Economia e società in Gangi nei secoli XVI-XVII (1978), pubblicata a cura dell’Accademia di Scienze Lettere e Arti di Palermo.

L'approfondimento nasce non solo dall’esigenza di riordinare il fondo notarile (piuttosto confuso) per dare un nuovo assetto alla raccolta semplificando l’inventario e riorganizzando gli atti secondo le effettive appartenenze ai vari banchi notarili, ma dalla necessità di mostrare l'importanza delle stesse fonti per la storia locale, alla luce anche di nuovi ritrovamenti documentali

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La Preceptoria sive commenda

Sancti Ioannis ierosolimitani terre Gangii

L’Ordine Gerosolimitano dei Cavalieri di Malta a Gangi

fra XIV e XVIII secolo

Ricostruzione documentaria

 

Perché gli Ospitalieri di San Giovanni Gerosolimitano - meglio noti oggi come Cavalieri di Malta - si insediarono a Gangi ? Cosa spinse l’Ordine a stabilirsi in un centro feudale di non primaria importanza, come il nostro, anziché in altre terre feudali più rinomate o in terre demaniali pur circostanti ? Cosa portò quei Cavalieri a fare di Gangi una delle loro sedi, benché modesta nel più vasto panorama siciliano dei possedimenti dell’Ordine ? E quando essi si stabilirono nel nostro borgo, rimanendovi una presenza almeno fino allo scadere del XVIII secolo ?

Una improvvida quanto improbabile e oggi improponibile sintesi proposta nel secolo scorso dal Nasello nel suo poco attendibile Engio e Gangi vedrebbe i Cavalieri di Malta insediarsi a Gangi nel 1535 quando essi, al seguito dell’imperatore Carlo V, sarebbero stati infeudati della metà orientale del borgo, a dispetto che la chiesa a cui gli stessi Cavalieri si riferivano fosse posta a occidente dell’abitato: un sunto che a dire la verità non mi ha mai convinto e che le ricerche che ho effettuato in questi ultimi anni hanno già rilegato nello scaffale della mera invenzione.

Lo studio, che si basa su diversi documenti inediti, consente di chiarire alcuni aspetti della presenza dei Cavalieri di Malta a Gangi, primo fra tutti il loro insediamento attestato nel borgo già alla fin del Trecento, ben prima dell’immaginaria circostanza suggerita dal Nasello: l’indagine sul campo ha poi confermato alcune ipotesi e ha rivelato invece nuovi e inediti aspetti di tale presenza

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I Templari a Gangi ?

Sei indizi per una presenza dei Cavalieri del Tempio

nel borgo madonita

XII-XIV secolo

 

Un argomento, quello di una possibile presenza templare a Gangi, di cui ho dato già un'anticipazione in S. Farinella, Storia delle Madonie. Dalla Preistoria al Novecento, Palermo 2010, e che grazie ad alcuni indizi documentali e sul territorio potrebbe aprire nuovi scenari nella storia di Gangi

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I mulini ad acqua della flomarìa di Gangi

Le antiche strutture molitorie nei documenti d'archivio

 

La ricerca si avvale di numerosissimi documenti che testimoniano la presenza di una batteria di almeno 14 mulini ad acqua nella fiumara di Gangi, strutture risalenti agli inzi del Trecento e attivi fino alla seconda metà del Novecento. Il testo costituisce l'approfondimento di una anticipazione data qualche tempo fa in un articolo (S. Farinella, I mulini ad acqua in flomaria Gangij) e, attraverso l'ineedita documentazione ei rilevamenti sul territorio, ricostruisce le vicende di queste strutture, delle famiglie e degli organismi che gravitavano attorno ad esse, riproponendo anche graficamente la ricostruzione di quello che può essere definito come uno pseudo insediamento industriale ante litteram

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La chiesa di San Nicolò Matrice di Gangi

La storia, le fabbriche, i culti, l’arte

 

 

Lo studio ricostruisce le vicende storiche, cultuali e artistiche della maggiore chiesa del borgo di Gangi, di cui ho già dato una anticipazione in un articolo e in una collaborazione editoriale. Inediti documenti d'archivio consentono di ridisegnare la storia della nostra chiesa, a partire dalla sua intitolazione sempre riferita a san Nicola di Mira patrono di Bari, e di ricostruire la fisionomia dell'edificio attraverso i numerosi contrati d'opera rinvenuti

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La chiesa di San Pietro e la

Badia delle Benedettine di Gangi. Storia e arte

Artisti, maestranze, committenze e quotidianità

nel monastero dal Cinquecento al Novecento

 

Il rinvenimento di numerosi documenti d'archivio, e soprattutto di alcuni libri contabili dell'antico monastero ritenuti dispersi, consentono di ricostruire la storia della Badia delle Benedettine e della chiesa di San Pietro sulla quale ho già dato alcune notizie in un articolo qualche tempo fa. Vicende storiche e artistiche, personaggi, maestranze, artisti e opere riprendono vita nel testo che ricostruisce la vita di quelle antiche strutture fino alla demolizione della Badia nella prima metà del secolo scorso

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La chiesa del SS. Salvatore a Gangi

Storia, culti e arte

 

Lo studio, parte di una più ampia collana sulle chiese di Gangi, riscrive la storia della chiesa del SS. Salvatore - la più antica del borgo - nelle sue due strutture, quella vecchia esistente fino alla prima metà del Seicento e quella attuale che è continuazione dell'altrettanto antica chiesa di San Filippo. Il testo si avvale di numerosi documenti inediti e di un approfondito studio sulla struttura che ho potuto eseguire alcuni anni fa come incaricato di un progetto di restauro

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L’Ospedale del Monte di Pietà

e la Compagnia dei Bianchi a Gangi

Storia e memoria

 

Anche per l'Ospedale del Monte di Pietà e per la Compagnia dei Bianchi una serie di documenti inediti consente di ricostruire le vicende storiche e artistiche, oltre che quelle sociali di una associazione laicale che ebbe la sua importanza nella storia del borgo di Gangi. Il testo approfondisce oltre tre secoli e mezzo di vita della struttura e della Compagnia

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Filippo Quattrocchi e la statuaria lignea in Sicilia

fra Settecento e Ottocento

La bottega dello scultore di figure gangitano,

ultimo gigante della scultura lignea tardo barocca e rococò

 

Lo studio è la naturale prosecuzione del primo lavoro che ho dedicato al grande scultore ligneo gangitano (S. Farinella, Filippo Quattrocchi. Gangitanus sculptor, Palermo 2004), dopo avergli dedicato alcuni articoli. La ricerca, proseguita in questi anni, ha consentito di allargare il panorama delle opere del Quattrocchi, oltre alle conoscenze storiche sull'artista, grazie al rinvenimento di altri documenti e di altre statue sparse per la Sicilia

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Matteo e Giuseppe Garigliano

pittori “gangitani” del tardo Settecento

 

Le figure quasi inedite dei due pittori gangitani (di cui ho dato alcune notizie nei volumi riguardanti la chiesa dello Spirito Santo e la chiesa della Catena, oltre a una colllaborazione editoriale in corso di pubblicazione), emergono da diversi documenti inediti che attestano l'attività artistica dei fratelli Matteo e Giuseppe Garigliano

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Arte a Gangi. Opere e artisti dal Medioevo al Novecento

1. Pittura

2. Scultura e intaglio

3. Architettura, arti decorative e orificerie

 

La ricerca si svolge su tre testi (dunque in tre volumi) riguardanti la pittura, la scultura e l'architettura e le altre arti nel borgo di Gangi dall'età medievale al secolo scorso: documenti editi e inediti, insieme agli studi specifici di altri studiosi e ricercatori che si sono occupati della materia, consentono di ricostruire in maniera organica e con assoluta fedeltà le vicende artistiche gangitane nel corso di circa sette secoli. Nelle diverse sezioni del sito si danno diverse anticipazioni, sia in articoli che ho già pubblicato sia in testi inediti

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Settecento gangitano

Arte e cultura a Gangi nel secolo dei Lumi

 

Il Settecento è per il borgo di Gangi il secolo della "rinascita", certamente il più rappresentativo della cultura artistica: artisti, opere, uomini di cultura, accademie letterarie fecero del nostro borgo un epicentro della cultura isolana, momento mai avuto prima e mai più ripetuto. Lo studio propone con documenti inediti opere e aritsti che fecero di Gangi uno dei pochi centri all'avanguardia in quel periodo

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Architetture a Gangi

Strutture difensive, torri,

palazzi, ville rurali e altre architetture

 

Accanto all'attività artistica, i documenti d'archivio mettono in risalto un'attività architettonica di natura non religiosa mettendo in evidenza architetti, artigiani, maestranze

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Gandolfo Felice Bongiorno

Architetto 1722-1801

 

Gandolfo Pietro Felice Bongiorno (1722-1801), appartenente a una autorevole famiglia aristocratica gangitana del Settecento, rappresentò per circa un cinquantennio l’epicentro della cultura locale e madonita: perfetto esemplare di patrizio della sua epoca, colto e raffinato ma anche arrogante e affarista, egli fu architetto, letterato, erudito e uomo di cultura dal sapere enciclopedico, autore di scritti ma motore di quel fermento intellettuale che a metà del XVIII secolo caratterizzò il borgo di Gangi e tutte le Madonie.

Una abbondante messe di documenti rinvenuti nel corso di una pluriennale ricerca d’archivio - per lo più inediti e diversi dei quali ho già pubblicato in un articolo e nel mio primo lavoro sui Bongiorno (S. Farinella, Il palazzo dei Bongiorno, 2008) -, mi ha portato a occuparmi di questa interessante figura di nobile patrizio e la sua attività di architetto madonita

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I del Castillo.

Una famiglia spagnola nella Sicilia del Cinquecento

Dal Governatorato di Gangi

ai Marchesati di Sant’Onofrio e di Sant’Isidoro

 

Interessante presenza nella Gangi del Cinquecento è quella della famiglia di Baldassarre del Castillo, spagnolo trapiantato nel nostro borgo introno alla metà del XVI secolo: da lui discenderanno i Marchesi di Sant'Onofrio e di Sant'Isidoro.

Una considerevole quantità di documenti inediti del periodo consente di ricostruire le vicende di almeno tre generazioni di questa famiglia e di tratteggiare la società gangitana e siciliana del periodo

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Gangi. Tradizioni e memorie.

Civiltà contadina e vita quotidiana

fra Ottocento e Novecento.

Costumi, abitudini, saperi

Cultura materiale, tradizioni popolari e gastronomiche,

memorie di antichi mestieri ed eredità materiali e immateriali

del borgo madonita

 

La riscoperta delle antiche tradizioni popolari del borgo di Gangi, attraverso il recupero della memoria orale e iconografica e con un aggancio alla storia mediante la documentazione d'archivio

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Le Confraternite a Gangi

Storia devozione e arte

fra tradizioni e documenti d’archivio

 

Una lunga tradizione religiosa e di pietà popolare letta attraverso le numerose confraternite di Gangi, per le quali è possibile ricostruire il percorso storico - e per alcune anche la fondazione stessa - attraverso una ricca documentazione d'archivio: il testo si pone come continuazione di una collaborazione editoriale sulle confraternite di Gangi

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I Ventimiglia

Storia di una signoria mediterranea

La Liguria, la Sicilia

 

Volume 1

I VENTIMIGLIA IN LIGURIA

Da Ventimiglia alla Valle del Maro

 

Volume 2

I VENTIMIGLIA IN SICILIA

Dalla Valle del Maro alle Madonie

 

La plurisecolare presenza dei Ventimiglia in Sicilia dà modo di approfondire la storia di questa famiglia, dalle sue origini liguri al passaggio nell’isola lungo il corso di oltre un millennio: e ciò dopo avere scritto sulla produzione edilizia ventimigliana in Sicilia nel periodo tardomedievale (S. Farinella, I Ventimiglia. Castelli e dimore di Sicilia, Caltanissetta 2007). La circostanza costituisce  motivo per una indagine più profonda sulla famiglia, a partire dalla terra che le diede i natali, la Liguria e nello specifico la Riviera di Ponente e la Valle del Maro, attraverso le vicende, i personaggi, le diverse ramificazioni, gli apparentamenti e i possedimenti per giungere alla definizione del quadro familiare dei Ventimiglia siciliani mettendo in evidenza le vicende, i personaggi, le diverse ramificazioni, gli apparentamenti lungo gli oltre sette secoli di loro permanenza in terra di Sicilia

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Il leone del Maro

Enrico conte di Ventimiglia e della Valle del Maro,

signore delle Petralie e di Geraci di Sicilia

 

Il primo dei Ventimiglia a costituire un possedimento feudale in Sicilia, Enrico conte di Geraci e signore di Gangi e delle Madonie rappresenta il punto di partenza della famiglia di feudatari più longeva dell''isola. Lo studio punta l'attenzione sul personaggio e sulla società madonita del periodo