Artisti e artigiani a Gangi
Fra Trecento e Ottocento si registra anche a Gangi una grande mobilità di artisti e artigiani, alimentata senz’altro dalla seconda metà del Cinquecento in poi dalla ventata di rinnovamento apportata dal Concilio tridentino che rivoluziona le concezioni artistiche e edilizie della Chiesa, anche in ambito locale.
Gangi si pone al centro di un vasto territorio fra i Nebrodi e le Madonie, fra il Val Demone e il Val di Mazara, fra l’Arcidiocesi di Messina (a cui il borgo appartiene) e la Diocesi di Cefalù: non è perciò un caso se, in questo lungo arco di tempo, nel nostro borgo viene registrata una presenza rilevante di artisti e artigiani sia locali che provenienti tanto dall’area occidentale (dalle Madonie ma anche da Palermo) quanto dall’area orientale (dai Nebrodi e nel Settecento anche dal catanese): artisti e maestranze in giro per gran parte dell’isola, certamente in cerca di lavoro ma indubbiamente attirate dalla floridezza della nostra cittadina; artisti e maestranze che hanno lasciato il segno del loro operato nelle chiese e nei palazzi del borgo, quelle opere della fede (per la commitytenza religiosa) o del gusto (per la committenza privata) che sono oggi le nostre opere dell'Arte.
Questa sezione del sito contiene dunque testi, editi e inediti, riguardanti la presenza di artisti e artigiani, noti e meno noti, che nel corso dei secoli operarono
a Gangi.