Arte a Gangi

Matteo Garigliano, Santa Caterina d'Alessandria, 1775, particolare (foto S. Farinella©)
Matteo Garigliano, Santa Caterina d'Alessandria, 1775, particolare (foto S. Farinella©)

La produzione artistica dal Trecento al Novecento mostra a Gangi numerose opere di pittura, scultura, architettura e di arti decorative, in buona parte assistite da testimonianze archivistiche: opere che sono per la maggior parte espressione della fede e della devozione che coinvolse chiese, oratori e conventi, committenti religiosi e laici così come artisti e maestranze forestiere e locali, ma anche palazzi e una committenza nobile e borghese.

 

La produzione artistica a Gangi, come nelle Madonie e in Sicilia, è indicativa dunque di una vivace committenza e di un’ancora più attiva mobilità di opere, di artisti e di artigiani i quali tuttavia, il più delle volte, rimangono ancora sconosciuti: chiese e oratori pullulano di affreschi e di tele in una intensa attività produttiva che soprattutto a partire dalla seconda metà del XVI secolo - dopo cioè il Concilio di Trento - appare più copiosa, forse in un rinnovato processo di committenza che vede ricche famiglie aristocratiche e borghesi, ma soprattutto Confraternite e clero, farsi promotori e finanziatori di dipinti, in una sempre più cospicua presenza di artigiani e artisti anche stranieri che dalla capitale irradiano le proprie opere fin nel cuore delle Madonie.

 

Questa sezione del sito presenta dunque diversi scritti, editi e inediti, riguardanti le opere d'arte a Gangi, in tutte le manifestazioni della produzione artistica e in tutte le varie epoche storiche, rinviando alla sezione "Artisti e artigiani" gli scritti sui diversi autori di quelle opere.