La chiesa di San Bartolomeo e il convento degli Agostiniani a Geraci Siculo
di Salvatore Farinella©, pubblicato in S. Farinella (a cura), Atlante dei Beni Culturali in pericolo delle Madonie, Palermo 2004 e in Espero, 4 giugno 2007
Situati un tempo ben oltre il circuito delle mura cittadine di Geraci, la chiesa di San Bartolomeo e il Convento degli Agostiniani si trovano oggi a far parte della periferia urbana della cittadina madonita: con la loro possente mole, i due edifici sovrastano da una piccola altura un grumo di case più in basso e la strada che conduce verso il fondo valle, attraverso il suggestivo bosco “dei Sugheri”. Chiesa e convento, in piazza San Bartolomeo, sono oggi di proprietà del Comune di Geraci e mostrano i segni di una storia importante - qual è quella della Capitale dell’omonima contea -: ma il complesso monumentale è anche testimone eloquente di un degrado e di un abbandono che sconfinano nell’oblio e nell’indifferenza.
La costruzione della chiesa di San Bartolomeo si fa risalire alla seconda metà XIII secolo, nello stesso torno di tempo in cui il ligure Enrico di Ventimiglia - cavaliere di re Manfredi - prende possesso dell’antica Contea di Geraci sposandone la domina Isabella de Candida. La chiesa - intitolata al Santo patrono della cittadina - si trova fuori dalle mura, quasi fosse una chiesa di campagna: ciò non impedisce ai Conti di Geraci di tenerla in grande considerazione, tant’è che - come raccontano le fonti - nel 1338 essa accoglie il corpo del conte Francesco I Ventimiglia morto a seguito delle vicende che lo videro protagonista nella lotta di potere contro le altre famiglie titolate del Regno.
Fra la fine del XVII e gli inizi del XVIII secolo accanto alla chiesa venne costruito il convento degli Agostiniani. Nel 1769 la chiesa venne ampliata con l’allungamento della navata e la demolizione dell’abside originaria e con l’inversione dell’orientamento dell’edificio: a seguito dell’intervento l’ingresso della chiesa venne rivolto ad oriente e l’altare principale a occidente. Nel 1794 l’edificio venne decorato con stucchi.
La chiesa presenta un’unica navata, inglobata nell’ampio fabbricato del convento degli Agostiniani: un grande torrione campanario emerge dalla parte retrostante dell’edificio sacro. Il complesso conventuale si sviluppa su due piani e presenta un loggiato a sette arcate (cinque delle quali murate) sul fianco della chiesa; sul lato destro si apriva il chiostro e un oratorio della confraternita “Centuripina”.
Se alcuni interventi effettuati nella chiesa alla fine degli anni ’70 del secolo scorso e più recentemente hanno permesso di recuperare l’edificio della chiesa, che al suo interno custodisce un’opera attribuita alla bottega dei Gagini, l’antico convento degli Agostiniani si presenta invece fortemente degradato sia nelle strutture murarie che nei pochi elementi decorativi: le murature sono fortemente dissestate e gran parte dei tetti sono crollati sotto il peso dei secoli. Nella parte retrostante, quasi nascosta allo sguardo del passante, il vecchio convento mostra tutta la sua scarna essenza, come uno scheletro che emerge nel giorno del Giudizio.
Il complesso che comprende la chiesa di San Bartolomeo e l’annesso convento degli Agostiniani rappresenta una delle più interessanti architetture monumentali del comprensorio madonita: una significativa quanto notevole testimonianza del glorioso passato di Geraci che, a ben vedere, potrebbe divenire luogo e spazio privilegiato per la cultura storica delle intere Madonie. Nella speranza di giungere per tempo!