"Sono tornati in vita,

come richiamati dagli inferi,

parecchi luoghi fortificati e città grandissime

già sepolte sotto rovine,

ruderi, sterpaglie e campi arati,

che erano scomparsi totalmente dalla vista

e dalla coscienza della gente dei nostri tempi.

Perciò, allo stesso modo del leggendario Esculapio,

mi pare di avere ricomposto le membra di tanti Ippoliti smembrati

quanti luoghi e città ho richiamato alla luce

e alla moderna conoscenza dell’antichità".

Tommaso Fazello, De rebus Siculis decades duae, 1558

Se il Mito di Engyon costituisce il preambolo leggendario alla storia di Gangi, nel delineare il quadro degli avvenimenti “storici” del nostro borgo non può non tenersi conto di com’era Gangi prima di Gangi: non si può cioè ignorare come in realtà si sia formato l’odierno centro abitato, quali siano state le realtà insediative su questo territorio prima che si giungesse a edificare l’attuale cittadina sul monte Marone. E' questa una "storia" che, seppure in maniera frammentaria, viene documentata attraverso tipi di fonti non scritte ma altrettanto attendibili e importanti: sono dei “segni” inconfondibili di natura archeologica che consentono di tracciare un percorso, seppure ipotetico, dello sviluppo della civiltà nel territorio di Gangi in età antica.

Questa sezione del sito offre alcuni testi inediti tratti da un lavoro in corso di preparazione dal titolo Gangi prima di Gangi: alle origini dell'insediamento. Dalla preistoria al medioevo, nonché testi che ho trattato in diverse presentazioni e seminari e testi tratti da un lavoro dal titolo Terra di memorie. Dossier sulle aree archeologiche del territorio di Gangi (maggio 2000, a cura della Sezione Italia Nostra di Gangi) che ho presentato anni fa.

Si popone dunque una lettura storico-archeologica del territorio con l’intento di tracciare un quadro più chiaro sugli insediamenti umani nelle nostre campagne prima ancora che nascesse Gangi, preludio alla storia dcoumentata del borgo che comincia dall'età medievale.