I Cavalieri di Malta nelle Madonie

di Salvatore Farinella©, pubblicato in L’Eco delle Madonie, 1/7 giugno 2001

Il testo che segue è adattato allo scopo di questo sito, per cui è stato ridotto di quei passi che trattano dei Cavalieri di Malta a Gangi ai quali si rimanda all'interno del sito stesso 

Caravaggio (foto web)
Caravaggio (foto web)

I Cavalieri di Malta nelle Madonie

 

Numerose furono le personalità che entrarono a far parte dei nobili Cavalieri di San Giovanni: fra essi anche il celebre pittore Caravaggio, divenuto membro dell'Ordine nel 1607, dopo essere giunto a Malta e aver dipinto la grande tela (quasi sei metri per quattro) della Decollazione di San Giovanni Battista, nell'oratorio della cattedrale di La Valletta dedicato al Patrono dei Cavalieri. In effetti l'artista era giunto nell'isola di Malta per sfuggire ad una condanna emessa a suo carico dopo aver ucciso un uomo nel corso di una rissa: fu così che, non appena scoperto, il Gran Maestro fece imprigionare il Caravaggio revocando con disonore tutti i benefici concessi.

Posta al centro del Mediterraneo e prossima all'isola di Malta, la Sicilia fu una delle terre più ricercate dai Cavalieri Gerosolimitani, ancora prima del definitivo stanziamento nella loro isola. Essi si insediarono in numerose città e terre del Regno, creando commende e priorati ed innalzando chiese.

A Rodì Milici, ad esempio, una divisione dell'Ordine si insediò in epoca medievale, quando ancora i Cavalieri abitavano l'isola di Rodi: motivo per cui il centro siciliano assunse anche l'etimo di quest'ultima. Qui nel 1210 i Cavalieri di San Giovanni ricevettero il casale di Milici e due dimore reali dall'imperatore svevo Federico II: seppure rimaneggiato nei secoli, l'antico palazzo dei Cavalieri Gerosolimitani conserva ancora oggi l'originario arco sormontato dallo stemma dell'Ordine (la croce a otto punte) e dall'aquila reale del Sovrano.

I Cavalieri si stanziarono anche a Modica dove eressero una chiesa (nella parte alta della città) dedicata a san Giovanni Battista, in seguito distrutta del terremoto del 1693: qui i Conti di Modica esercitavano il privilegio di nominare i Cavalieri fra i loro vassalli e di concedere le commende.

Per rimanere nella Sicilia orientale, sappiamo della presenza dei Cavalieri di Malta anche a Chiaramonte Gulfi, dove la chiesa di San Giovanni venne da essi edificata nel luogo più alto del paese; ed anche a Ragusa nella prima metà del XVIII secolo i Cavalieri edificarono la chiesa di San- ta Maria dell'Itria, caratterizzata da un campanile decorato da splendide maioliche dipinte. A Messina poi l'Ordine aveva sede nel palazzo del Gran Priorato, costruito nel XVI secolo su disegno di Jacopo del Duca ed oggi sede della Prefettura.

Nel 1649 i Cavalieri di Malta si stanziarono ad Augusta, il cui porto venne scelto come punto d'appoggio delle proprie galere. In città i cavalieri affittarono numerosi immobili per conservare le provviste destinate alle navi; ma dopo il terribile terremoto del 1693, nel corso del quale i nobili Cavalieri assistettero la popolazione provata dall'evento, il Senato di Augusta concesse loro un suolo dove, fra il 1697 e il 1736, venne costruita la Ricetta, edificio in cui si edificarono dei forni utilizzati per la produzione dei biscotti. L'Ordine melitense rimase ad Augusta fino al 1801, anno della sua estinzione.

Da oriente a occidente, i Cavalieri di Malta trovarono insediamento in gran parte della Sicilia, favoriti dall'attività assistenziale praticata oltre che dalla dignità cavalleresca rivestita dall'Ordine: li troviamo infatti anche a Mazara del Vallo, a Palermo e in numerose città occidentali dell'Isola.

Croce dei Cavalieri di Malta nel santuario della Madonna dell'Olio (foto S. Farinella©)
Croce dei Cavalieri di Malta nel santuario della Madonna dell'Olio (foto S. Farinella©)

E i Cavalieri non mancarono nemmeno sulle Madonie, feudo indiscusso dei Ventimiglia che probabilmente favorirono il loro stanziamento. A Polizzi, cittadina demaniale delle alte Madonie al di fuori dai domini feudali ventimigliani ma pur sempre gravitante nell'orbita del potere della famiglia comitale, i Gerosolimitani si stanziarono intorno al 1177 ed ebbero come prima sede il Casale San Peri. Verso il 1450 i Cavalieri si trasferirono nella parte bassa dell'abitato, in posizione isolata dove edificarono la loro casa adiacente alla chiesa di Sant'Agostino già preesistente. Questa fu una delle più ricche commende del Priorato di Messina, dal quale dipendeva, e possedeva case, feudi e perfino un mulino.

I Cavalieri di Malta erano insediati anche a Gratteri, dove possedevano il monastero di San Giorgio. Sembra che essi possedettero perfino la chiesa della Madonna dell'Olio, il celebre santuario mariano che fu per molto tempo sotto l'assoluta giurisdizione dell'Ordine: la chiesa (nelle cui mura si vedono scolpite e dipinte le croce dei Cavalieri) era filiale della chiesa commendale e magistrale di San Giovanni Battista a Polizzi Generosa.

La storia quasi millenaria di questo antico e leggendario Ordine cavalleresco ha interessato dunque molte terre e nazioni: dalla Terra Santa, attraverso peregrinazioni, guerre ed eroiche imprese, i Cavalieri di Malta trovarono rifugio e dimora in varie parti del Mediterraneo e dell'Europa, stanziandosi in numerosi Stati, città e paesi. Fra questi la Sicilia e le ancora meravigliosamente inedite Madonie.

 

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